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martedì 14 novembre 2006

Bullismo senza limiti

Aggiornamento sul fattaccio qui nel post del 21-11-2006.


Avrete sentito in molti la notizia del ragazzo affetto da sindrome di Down malmenato e beffeggiato in classe (sembrerebbe in realtà che il ragazzo non sia un down, ma un ragazzo affetto da autismo).

Personalmente il "fattaccio" mi ha lasciato abbastanza senza parole e qualsiasi cosa scriva o dica mi sembra abbastanza banale, ecco perché non ho scritto nulla di mio in proposito.

Mi sono comunque intrufolato, e probabilmente ho spinto nel vivo (ma vedremo nei prossimi commenti), una discussione nel blog del mio amico Andrea, dove ho trovato dei commenti "un po' troppo cattivi ed irosi" secondo me.
Il post, con anche il mio commento (è il 5°, ma magari nei prossimi giorni ne posterò altri), lo allego in fondo, oppure lo trovate a questo link:

http://andreasacchini.blogspot.com/2006/11/calci-nel-culo.html


Fonte della foto: Repubblica.it e articolo di Andrea.



"
L'azione fatta è molto grave e non deve passare impunita. Ma vediamo di far passare i bollori della rabbia prima di giudicare.

Personalmente penso che questi ragazzi, per qualche motivo che ignoro, non hanno ricevuto un'adeguata educazione da parte dei genitori, probabilmente molto assenti per un qualsiasi motivo. Non hanno ricevuto dei valori adeguati. I ragazzi di quest'età, soprattutto se non è stata trasmessa loro un'adeguata sensibilità, non riescono a rendersi conto delle proprie azioni ed arrivano a commettere atti verso i più deboli (in questo caso un ragazzo affetto da sindrome di Down che ha dato risonanza, ma non per forza accade verso portatori di handicap) che sono intollerabili. Se i ragazzi sono minorenni è giusto che vengano chiamati a rispondere delle azioni commesse e se si reputa necessario di eventuali risarcimenti i genitori.

Inoltre, scusate un attimo: ma i docenti dov'erano? Ragazzi di quell'età vanno controllati e basta. Un genitore che lascia a scuola il proprio figlio, down o meno, lo affida ai docenti e loro devono essere presenti e controllare, nonché tutelare l'incolumità degli alunni. Anche loro personalmente hanno la loro responsabilità.

Troppo facile prendersela con ragazzi incoscienti, spesso con carenze educative (chiamateli calci in culo o come vi pare, non entro nel merito educativo che ognuno ritiene più idoneo) che a causa della giovane età si lasciano trascinare dal gruppo con estrema facilità.

Io a dodici o tredici anni ero reputato uno dei ragazzi meglio educati e più rispettosi. Non ho mai commesso azioni di questa gravità, ma alcuni comportamenti di cui ora a 30 anni non vado fiero li ricordo ancora. Tendo a giustificarmi col fatto che "avevo 13 anni", punto. Il mondo degli adolescenti è un mondo che va seguito, controllato e guidato. Dai genitori in primis, ma anche dai docenti scolastici e da altri personaggi che possono essere il parroco, il capo scout o l'allenatore sportivo. Tutte figure adulte ed educative che in questo caso purtroppo sono state ingiustificabilmente assenti.

Troppo facile e, scusatemi, banale giudicare con rabbia le azioni. Ogni situazione va analizzata per bene e probabilmente viviamo in un'epoca dove il disagio, giovanile e non, è una realtà.
Un'altra cosa: evitiamo di pensare sempre che il mondo sta peggiorando. Fattacci di tutti i tipi, dalle violenze casalinghe a omicidi, per arrivare anche a "incidenti" nel mondo giovanile esistono da sempre. Oggi per fortuna si fa più informazione e probabilmente è proprio questo che permette ad ognuno di noi di riflettere su tanti argomenti e di scrivere nei blog o confrontarci in discussioni di piazza.

Facciamo tesoro di questi eventi e lasciamo che ci lascino, a noi e alle generazioni successive, degli argomenti su cui soffermarci a riflettere più attentamente.
Per il resto spero che, per il caso in esame, psicologi, sociologi, giudici ed assistenti sociali facciano al meglio il loro lavoro.
"

2 Commenti:

Alle 14 novembre, 2006 14:46 , Blogger Andrea Sacchini ha detto...

Devo dire che la tua "intrusione" è come sempre la benvenuta. Vedi, maury, mi sono accorto che tu hai un dono che io non ho: la ponderatezza. Riesci a riflettere prima di agire. Io invece ancora non ci riesco: scrivo di getto, e alcune volte (solo alcune però) mi accorgo di aver, come dire, "sconfinato".

Vabbè, col tempo imparero... ;-)

 
Alle 14 novembre, 2006 15:19 , Blogger Maurizio Antonelli ha detto...

Devo dire che la tua "intrusione" è come sempre la benvenuta.

Grazie Andrea. E per me è sempre un piacere intrufolarmi.


Vedi, maury, mi sono accorto che tu hai un dono che io non ho: la ponderatezza. Riesci a riflettere prima di agire. Io invece ancora non ci riesco: scrivo di getto, e alcune volte (solo alcune però) mi accorgo di aver, come dire, "sconfinato".

Guarda. Molto spesso girano anche a me. L'unica cosa che ho imparato e a prendere tempo.


Vabbè, col tempo imparero... ;-)

Ma certo. Ci conto ;)

 

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